Caro cittadino, il tuo voto è spazzatura!

(20 giugno 2022)

Gentile Presidente Domenico Pellegrini,

in mezzo a tanti che starnazzano di democrazia, di costi della politica, di dati allarmanti, lei avrebbe avuto la possibilità concreta, con un atto coraggioso e non servile, di dare fiato a questo nostro comatoso istituto, di cui tutti parlano e per il quale nessuno agisce.

Le palesi irregolarità che hanno accompagnato la tornata elettorale della settimana scorsa sono state immortalate da scatti fotografici inequivocabili e non consoni a un Paese civile: il nostro voto, il voto di quei pochi cittadini che ancora sono convinti che votare sia un dovere, è spazzatura. In mezzo a quei sacchi di spazzatura probabilmente c’è anche il suo voto: spazzatura in mezzo ad altra spazzatura.

In vent’anni abbiamo perso il 20% dei votanti, ma su questo terrificante dato si sorvola, si minimizza, mentre l’Agenda 2030 impone agli insegnanti di parlare nelle scuole del nulla avendo il coraggio di spacciare quel nulla per “educazione civica”. Il Sindaco fa finta di niente e coltiva il “sogno americano” sbagliato: quello di una democrazia farlocca in mano a quei pochi gruppi di potere che ancora sono in grado di muovere voti… Sempre meno gruppi, con sempre meno voti e per questo, matematicamente, sempre più influenti… Pazzesco! Resta il fatto che Pericu ottenne nel 2002 210.000 voti e lui la metà!

Ci sarebbe voluto un sussulto, uno scatto di dignità importante e – forse – decisivo per far tornare la gente alle urne, convincendola che ogni singolo voto è importante, anche se non è decisivo. Che non è vero che vincere 10 a 0 è come vincere 10 a 1 perché la dignità e il valore dei 10 è uguale a quello dell’uno, invece…

Nel 2002 nel mio primo fallito tentativo di entrare in Sala Rossa rimasi fuori per un solo voto, dovetti cedere il posto al decano Guido Grillo. In quell’occasione diversi amici mi dissero che, per la prima volta, avevano avuto netta la consapevolezza del peso del loro voto, di “contare” qualche cosa, di essere “determinanti”. Oggi quel voto è spazzatura e lei non ha fatto nulla, pur potendo.

Non si trattava di invalidare le elezioni, ma gli scrutini e rifarli ab initio. Tutti. Costa un sacco di soldi? Bene! La democrazia è costosa e, negli anni passati per noi oggi per chi ci è vicino, spesso “costa” anche in termine di vite umane, vite umane oggi ridotte a sacchi di spazzatura. Sacchi abbandonati nel tempio del diritto, il Tribunale!

Non basta ratificare la vittoria di Bucci o di questo o quel Presidente di Municipio, si tratta di rivedere tutti i conteggi di ogni singolo candidato, perché – le piaccia o no – io ho il diritto di sapere se mi hanno votato 213 persone o 214 e non spetta a lei giudicare cosa sia più importante. Ogni altro tipo di valutazione è un insulto alla nostra Costituzione e alla democrazia: un arbitrio non ammissibile. Più di mille Genovesi hanno partecipato alla competizione elettorale facendo sforzi e sacrifici e hanno il diritto di sapere con la massima precisione e non approssimativamente quale sia stato l’esito del voto e invece? Spazzatura! E non mi si parli di ricorsi al TAR! Le sembrano costi “democratici”? È possibile che un candidato che voglia sapere quanti voti ha preso debba ricorrere al TAR e non fare affidamento sul nostro Ministero?

Il motto ciceroniano “Salus Rei publicae suprema lex esto (non starò a tradurglielo visti i suoi studi)” è morto e sepolto. Della “salus” non frega niente a nessuno perché la Res publica non c’è più. C’è una strana e pericolosa oligarchia di potere per la quale la “salus” coincide con il proprio tornaconto e che tende a marginalizzare, zittire e depotenziare ogni forma di dissenso. Essere “minoranza” non è più un dato numerico, ma ontologico e valoriale. La democrazia è rituale e non sostanziale.

Non credo ci sia modo di tornare indietro e se mai fosse possibile ci sarebbe bisogno di attributi. Abbiamo perso una grande occasione, quella di dare peso e importanza a quel 44% di cittadini genovesi che hanno votato. Pazienza! La prossima volta saranno meno ancora e i “poteri forti” gongolano ben sapendo che “organizzare” il consenso costerà loro ancora meno fatica.

Avranno almeno fatto la “raccolta differenziata” con quei cumuli di spazzatura? Viva la democrazia!

20 Giugno 2022 by: Commenta -
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